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Vocazione

Come diventare suora di clausura? Alle donne attratte dalla vita monastica consiglio di iniziare un periodo di discernimento vocazionale, cioè di riflettere sulla possibilità di essere state scelte da Dio per abbracciare la vita consacrata. Inoltre consiglio di fare un'esperienza vocazionale, cioè di trascorrere alcuni giorni in un monastero per pregare e meditare sullo stato di vita da eleggere. Trascorrendo qualche giorno in monastero potrete vedere se siete portate per la vita religiosa, e inoltre potrete apprezzare la soavità della vita consacrata vissuta in maniera fervorosa. Però non bisogna scegliere un monastero qualsiasi, ma un "buon monastero", cioè uno di quelli in cui la vita religiosa si vive in maniera fervorosa, osservando fedelmente le proprie regole, nella fedeltà alla spiritualità della propria Fondatrice.



A coloro che domandano "Come si fa a diventare suora di clausura?", bisogna rispondere chiaramente che per eleggere questo stato di vita è necessario avere la vocazione, la quale più che in un sentimento del cuore o in una sensibile attrattiva, è riscontrabile principalmente nella retta intenzione di chi aspira alla vita religiosa. Chi desidera diventare suora per il nobile motivo di consacrarsi al servizio di Dio e alla salvezza delle anime, vivendo con fervore cristiano la Regola del proprio ordine, costei mostra di avere dei segni tipici di una sincera vocazione. Dunque che fare per accertarsi che il desiderio di una vita più perfetta viene proprio da Dio? Sarebbe importante parlarne con un ottimo direttore spirituale, ma siccome è difficile trovarne uno davvero adatto a tale scopo, consiglio a chi non ha una guida spirituale di mettersi in contatto direttamente con un ordine religioso fervoroso (non uno rilassato), chiedendo di poter trascorrere alcuni giorni di discernimento vocazionale. Inoltre è molto importante la segretezza, ossia il non rivelare per il momento né ad amici, né a parenti (nemmeno se sono cattolici praticanti) il proprio desiderio di donarsi a Dio in un monastero. Infatti i parenti spesso si rivelano i peggiori nemici della vocazione dei figli. Pertanto se vi chiedono perché volete andare a trascorrere alcuni giorni in monastero, rispondetegli che volete fare un ritiro per ritemprare lo spirito (non è una bugia, è solo una restrizione mentale che non costituisce nemmeno peccato veniale). In quei pochi giorni di discernimento (ad esempio una settimana) troverete persone che vi aiuteranno a capire se Dio vi chiama davvero a questo stato di vita più perfetto.

Che altro dirvi? Coraggio! Per poter abbracciare la vita religiosa è necessario avere tanto coraggio per poter superare le avversità e tagliare i legami col mondo. Alcune ragazze pur avendo la vocazione, non hanno la forza di dire addio al mondo e abbandonare i beni materiali e le altre vanità che infestano la vita secolare. Se volete vivere in monastero dovete essere consapevoli che lo fate per Gesù buono, il quale vi chiama e vi tira a sé coi lacci del suo ineffabile amore. Dovete farlo per Lui, per dargli gusto e per ricambiare il suo immenso amore per voi.

Se la vostra vocazione è vera come spero, e se entrerete in un buon ordine religioso, vi sentirete il cuore ricolmo di riconoscenza verso il Signore per avervi fatto la grazia di avervi chiamato alla sua sequela. Solo Dio può dare quella pace del cuore che invece è molto difficile trovare nel mondo, infangati tra mille preoccupazioni materiali e distrazioni mondane, tutte cose che non esistono nei monasteri fervorosi e osservanti.